Gli afidi, conosciuti anche come pidocchi delle piante, sono parassiti molto dannosi per il mondo vegetale.
Sono insetti molto piccoli, che in genere non superano i 4 millimetri di lunghezza, di forma ovale e di vari colori; si diffondono molto facilmente in zone dove il clima è caldo e umido.
Gli afidi sono estremamente diffusi e causano danni estetici ed economici alle colture. Tra le piante ornamentali la rosa è una delle più esposte a questo rischio, ma infestano spesso anche le piante da orto e quelle da frutto, causando problemi molto gravi nel settore agricolo. È possibile combatterli, ma la tempestività è fondamentale.
Il loro ciclo riproduttivo è estremamente breve. In genere la riproduzione invernale dà origine a una nidiata femminile sprovvista di ali, quella primaverile ed estiva invece, che avviene in modo asessuato (per partenogenesi), produce uova da cui nasceranno esemplari di entrambi i sessi.
Gli afidi possono essere dotati o meno di ali, i primi possono spostarsi facilmente da una pianta infetta a una sana, propagando l’epidemia che infatti spesso si diffonde anche a quelle circostanti. La presenza di molti esemplari sulla stessa pianta può portare ad una mancanza di spazio: questo innesca la nascita di una generazione di afidi alati in grado di migrare verso altre piante ospite.
Gli afidi tendono a colonizzare gli apici della pianta e la parte inferiore delle foglie; è possibile accorgersi della loro presenza grazie al colore che in genere contrasta nettamente con il verde della pianta, anche se alcune famiglie di afidi, tendono invece a mimetizzarsi con le foglie, rendendo più difficile l’individuazione.
Gli afidi si nutrono della linfa delle piante aspirandola tramite il rostro dai germogli e dalle foglie, per questo motivo prediligono le foglie morbide. L’assorbimento dello linfa porta all’indebolimento della pianta che, se non viene trattata, va in sofferenza e subisce un evidente danno estetico. Gli afidi assorbono le proteine della linfa e ne elaborano gli zuccheri, producendo una sostanza chiamata melata, un composto che attira altri insetti tra cui formiche e vespe.
La melata inoltre rappresenta un terreno ideale anche per la fumaggine, un fungo che crea una patina nera sulla superficie della foglia e blocca la luce, compromettendo la fotosintesi clorofilliana. Questo fatto rende l’indebolimento della pianta ancora più rapido.
In caso di afidi la disinfestazione avviene tramite trattamenti fitosanitari specifici di sintesi o biologici che vengono spruzzati sulla zona infestata.